Curvature

” …

La geometria delle sue opere si adatta al materiale cui è delegato il messaggio, come in una ricerca perenne delle parole giuste, dei segni perfetti. Il pensiero dell’artista si traduce e si modella con nuove forme nell’argilla, realizzando sculture altamente simboliche che richiamano alla storia più antica e recente, ma sempre estremamente attuali. Nelle sue tele, inesorabili linee dividono, sezionano e rinchiudono i ritratti dei martiri d’oggi. Infine, riprendendo la tridimensionalità delle sculture ed i contrasti cromatici delle pitture, Rogolino lavora ai suoi ibridi, dove la materia incontra il colore creando opposizioni decise e magnetiche.” Guendalina Fiammenghi

Scultura dedicata ad Asia Ramazan Antar, nota anche con lo pseudonimo di Viyan Antar, eroina curda morta a 19 anni per difendere la Siria dall’Isis. Testa in argilla nera trattata con pigmenti naturali e cera, posta su un pezzo di legno raccolto sulla costa del mare Egeo, fissato su un blocco di legno cerato.  Il volto di Asia Ramazan Antar e diviso in due, una parte risalta la sua bellezza, l’altra ne rappresenta la violenta fine prematura. Poesia curda che ha ispirato la scultura
Io vado, madre.

Se non torno,

sarò fiore di questa montagna,

frammento di terra per un mondo

più grande di questo.

Io vado, madre.

Se non torno,

il corpo esploderà là dove si tortura

e lo spirito flagellerà, come

l'uragano, tutte le porte.

Io vado ... Madre ...

Se non torno,

la mia anima sarà parola ...

per tutti i poeti.
Scultura dedicata ad Asia Ramazan Antar, nota anche con lo pseudonimo di Viyan Antar, eroina curda morta a 19 anni per difendere la Siria dall’Isis. Testa in argilla nera trattata con pigmenti naturali e cera, posta su un pezzo di legno raccolto sulla costa del mare Egeo, fissato su un blocco di legno cerato.  Il volto di Asia Ramazan Antar e diviso in due, una parte risalta la sua bellezza, l’altra ne rappresenta la violenta fine prematura. Poesia curda che ha ispirato la scultura
Io vado, madre.

Se non torno,

sarò fiore di questa montagna,

frammento di terra per un mondo

più grande di questo.

Io vado, madre.

Se non torno,

il corpo esploderà là dove si tortura

e lo spirito flagellerà, come

l'uragano, tutte le porte.

Io vado ... Madre ...

Se non torno,

la mia anima sarà parola ...

per tutti i poeti.
Pittoscultura cm. 100×100, Anno 202o. Olio su tela con inserto centrale in argilla bianca policroma. Il segreto è un “non detto” che può istigare infiniti pensieri in diverse sfumature di senso e consistenza.
Pittoscultura cm. 100×100, Anno 202o. Olio su tela con inserto centrale in argilla bianca policroma. Il segreto è un “non detto” che può istigare infiniti pensieri in diverse sfumature di senso e consistenza.
Hawwa -Donna, vita, libertà, Anno 2022 – cm. 200×90. Tecnica: pigmenti naturali all’uovo, acrilico e inchiostri su tela. Hawwa (Eva) è indicata nel Corano come la sposa di Adamo, ed entrambi furono creati direttamente da Dio. Il nome ‘Hawaa’ sta per uguaglianza umana. (Corano 4:1) Quest’opera è dedicata a tutte le donne iraniane che stanno manifestando il loro desiderio di libertà.
Hawwa -Donna, vita, libertà, Anno 2022 – cm. 200×90. Tecnica: pigmenti naturali all’uovo, acrilico e inchiostri su tela. Hawwa (Eva) è indicata nel Corano come la sposa di Adamo, ed entrambi furono creati direttamente da Dio. Il nome ‘Hawaa’ sta per uguaglianza umana. (Corano 4:1) Quest’opera è dedicata a tutte le donne iraniane che stanno manifestando il loro desiderio di libertà.
Dante’s dream, tecnica mista, cm. 150×150, Anno 2021. Dipinto dedicato all’arte della Poesia
Brano ispiratore del dipinto:

A ciascun’alma presa e gentil core
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in una drappo dormendo.
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo.

Dante Alighieri (da Vita Nova)
Dante’s dream, tecnica mista, cm. 150×150, Anno 2021. Dipinto dedicato all’arte della Poesia
Brano ispiratore del dipinto:

A ciascun’alma presa e gentil core
nel cui cospetto ven lo dir presente,
in ciò che mi rescrivan suo parvente,
salute in lor segnor, cioè Amore.
Già eran quasi che atterzate l’ore
del tempo che onne stella n’è lucente,
quando m’apparve Amor subitamente,
cui essenza membrar mi dà orrore.
Allegro mi sembrava Amor tenendo
meo core in mano, e ne le braccia avea
madonna involta in una drappo dormendo.
Poi la svegliava, e d’esto core ardendo
lei paventosa umilmente pascea:
appresso gir lo ne vedea piangendo.

Dante Alighieri (da Vita Nova)
Garbage city – Sotto gli occhi del faraone, Anno 2022, Pittoscultura cm. 100×100, Dipinto su tela con maschera centrale in bronzo a cera persa. Cosa mi è rimasto impresso nella mente del mio viaggio al Cairo? Garbage City, la città dell’immondizia. In quest’opera ho voluto racchiudere la sensazione più forte che mi ha lasciato tale esperienza. Migliaia di uomini, donne e bambini, che vivono ai margini della megalopoli in mezzo all’immondizia, grazie all’immondizia. Tutto sotto gli occhi di un governo ipocrita, rappresentato dalla maschera in bronzo centrale, posta su uno sfondo/texture d’immondizia.
Garbage city – Sotto gli occhi del faraone, Anno 2022, Pittoscultura cm. 100×100, Dipinto su tela con maschera centrale in bronzo a cera persa. Cosa mi è rimasto impresso nella mente del mio viaggio al Cairo? Garbage City, la città dell’immondizia. In quest’opera ho voluto racchiudere la sensazione più forte che mi ha lasciato tale esperienza. Migliaia di uomini, donne e bambini, che vivono ai margini della megalopoli in mezzo all’immondizia, grazie all’immondizia. Tutto sotto gli occhi di un governo ipocrita, rappresentato dalla maschera in bronzo centrale, posta su uno sfondo/texture d’immondizia.
Iris – Altorilievo in argilla bianca patinata a cera, con inserti in ferro ossidato e “pupilla” centrale policroma in cristallo dipinto. Occhio specchio dell’anima. In questo caso si tratta dell’occhio creativo, che diviene una sorta di ruota del tempo nel cui centro (pupilla) sono impressi quattro elementi definiti: la cellula nervosa, il volto di una ragazza, parte di uno spartito di Mozart e una strofa dell’infinito di Leopardi “Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”. La musica, la poesia e l’amore, impressi nella mente, diventano opera d’arte.
Iris – Altorilievo in argilla bianca patinata a cera, con inserti in ferro ossidato e “pupilla” centrale policroma in cristallo dipinto. Occhio specchio dell’anima. In questo caso si tratta dell’occhio creativo, che diviene una sorta di ruota del tempo nel cui centro (pupilla) sono impressi quattro elementi definiti: la cellula nervosa, il volto di una ragazza, parte di uno spartito di Mozart e una strofa dell’infinito di Leopardi “Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”. La musica, la poesia e l’amore, impressi nella mente, diventano opera d’arte.
The holy tear – Pittoscultura, Anno 2020, cm. 157×59,5 – Dipinto con tempera all’uovo con inserti in argilla di Sansepolcro nera. Dedicato all’ipocrisia delle religioni L’occhio di Dio, nella cui pupilla si specchia la guerra eterna, crociati e musulmani. La goccia/lacrima si compone di figure antropomorfe, primitive. Sono prese ad esempio le guerre crociate proprio per far capire l’assurdità delle guerre tra popoli di religioni diverse. Invece di portare pace, amore e speranza, creano solo odio e guerra. Ancora oggi.
The holy tear – Pittoscultura, Anno 2020, cm. 157×59,5 – Dipinto con tempera all’uovo con inserti in argilla di Sansepolcro nera. Dedicato all’ipocrisia delle religioni L’occhio di Dio, nella cui pupilla si specchia la guerra eterna, crociati e musulmani. La goccia/lacrima si compone di figure antropomorfe, primitive. Sono prese ad esempio le guerre crociate proprio per far capire l’assurdità delle guerre tra popoli di religioni diverse. Invece di portare pace, amore e speranza, creano solo odio e guerra. Ancora oggi.
The holy lance – Anno 2018, Ferro ossidato e argilla nera patinata a cera nera, cm. 50×150 L’opera rappresenta la lancia di Longino (il pretoriano) che secondo la tradizione  trafisse il costato di Cristo sulla croce, e dal quale sono usciti acqua e sangue, i due elementi fondamentali della cristianità: il battesimo e l’eucaristia. Un oggetto che viene creato per uccidere e che invece presenta la dualità morte-vita, in quanto secondo la fede cristiana il battesimo e l’eucaristia danno la vita eterna. Un elemento che nasce per far morire invece fa rivivere. L’opera nasce in continuità con il concetto narcisiano del doppio, non come doppio simmetrico ma come realtà composta da due facce. La punta è stata modellata in argilla refrattaria nera, trattata con cera naturale a caldo e montata su un’asta di ferro tinta per ossidazione. Altezza cm. 240. 
The holy lance – Anno 2018, Ferro ossidato e argilla nera patinata a cera nera, cm. 50×150 L’opera rappresenta la lancia di Longino (il pretoriano) che secondo la tradizione  trafisse il costato di Cristo sulla croce, e dal quale sono usciti acqua e sangue, i due elementi fondamentali della cristianità: il battesimo e l’eucaristia. Un oggetto che viene creato per uccidere e che invece presenta la dualità morte-vita, in quanto secondo la fede cristiana il battesimo e l’eucaristia danno la vita eterna. Un elemento che nasce per far morire invece fa rivivere. L’opera nasce in continuità con il concetto narcisiano del doppio, non come doppio simmetrico ma come realtà composta da due facce. La punta è stata modellata in argilla refrattaria nera, trattata con cera naturale a caldo e montata su un’asta di ferro tinta per ossidazione. Altezza cm. 240. 
Elohim – Scultura in argilla nera patinata a cera, con pettorale in oro zecchino. Cm. 36 x 20 x 95. Nell’Antico Testamento Elohim è il titolo del dio d’Israele e anche l’angelo della creazione. “E Dio disse: ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza’.” Quest’opera si collega al periodo delle forme lanciformi, di cui fa parte The Holy lance. In Elohim vediamo una figura antropomorfa di cui si scorge solo la testa ed il corpo avvolto da una sorta di “mantus” alato, coperto da forme che riportano alla creazione: una foglia, un cavallo, una stella marina, ma anche una parte di volto, come riferimento al male sempre in agguato.
Elohim – Scultura in argilla nera patinata a cera, con pettorale in oro zecchino. Cm. 36 x 20 x 95. Nell’Antico Testamento Elohim è il titolo del dio d’Israele e anche l’angelo della creazione. “E Dio disse: ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza’.” Quest’opera si collega al periodo delle forme lanciformi, di cui fa parte The Holy lance. In Elohim vediamo una figura antropomorfa di cui si scorge solo la testa ed il corpo avvolto da una sorta di “mantus” alato, coperto da forme che riportano alla creazione: una foglia, un cavallo, una stella marina, ma anche una parte di volto, come riferimento al male sempre in agguato.
Altorilievo scultoreo in argilla refrattaria “Sansepolcro” su tavola in legno massello di rovere, cm. 90×90. Opera che prende il nome da Talete di Mileto, filosofo, astronomo e matematico greco, studioso del mondo, della natura e dell’ambiente. All’interno della scultura si possono vedere il falco, il pesce, l’uomo e i vari elementi che compongono quello che è il nostro habitat. Una sorta di “Disco di Festo” dei nostri giorni, lasciato ai posteri a testimonianza di una natura che ancora esiste, ma che va salvaguardata.
Altorilievo scultoreo in argilla refrattaria “Sansepolcro” su tavola in legno massello di rovere, cm. 90×90. Opera che prende il nome da Talete di Mileto, filosofo, astronomo e matematico greco, studioso del mondo, della natura e dell’ambiente. All’interno della scultura si possono vedere il falco, il pesce, l’uomo e i vari elementi che compongono quello che è il nostro habitat. Una sorta di “Disco di Festo” dei nostri giorni, lasciato ai posteri a testimonianza di una natura che ancora esiste, ma che va salvaguardata.