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Prima di …

A tredici anni ha venduto i suoi primi due quadri. Sessantamila lire, circa seicento euro attuali, i primi soldi guadagnati con l’arte. Il tutto avvenne nella bottega del suo barbiere Enzo, in via di Fabio Massimo a Roma. Un personaggio che tra un taglio l’altro, vendeva quadri della sua collezione appesi alle pareti del negozio, ad alcuni dei suoi clienti appassionati d’arte. Quella sera entrò un avvocato che, dopo una veloce trattativa, acquistò quelle due tele 50×70 ispirate a Maurice Utrillo. Il tutto avvenne nel 1996, alle spalle di uno sbalordito Rogolino, con mezza testa rasata e mezza no …

Dopo due anni sprecati al ginnasio, perché anche lui come il resto della famiglia doveva fare il politico o almeno il giornalista, finalmente Rogolino s’iscrive al Liceo Artistico. Una formazione artistica tanto anelata ma poco goduta, perché ristretta a due anni per recuperare i due buttati precedentemente a Virgilio di Roma. Ma come se non bastasse a patto di diventare “almeno” architetto, ma mai un “artista morto di fame”. E così fu, perché gli artisti sono persone sensibili e non vogliono mai deludere nessuno, soprattutto i genitori. Ma fino ad un certo punto però, perché nel 1974, ultimo anno di università, dopo aver conseguito tutti gli esami, il ventunenne futuro architetto ritirò il suo diploma originale per iscriversi, finalmente, all’Accademia di Belle Arti. Tale scelta fu un atto simbolico molto importante per Rogolino, un azione che segnava definitivamente cosa fosse veramente importante per lui: l’Arte. Di non aver discusso la tesi e quindi, di non essersi più laureato, Rogolino non si è mai pentito. Ora poteva iniziare la sua vita da artista, così, il 20 maggio del 1975 alla Galleria del Babuino a Roma, presenta le sue sculture nella sua prima mostra personale. E fu un grande successo di critica e di vendita. Il resto è sintetizzato nella biografia.

Solo poco prima di morire, sua madre gli confessò che quando da piccolo lo portava in braccio al Gianicolo a Roma, lui iniziava a piangere e gridare finché non gli faceva toccare i volti dei busti scolpiti nella marmo presenti nel giardino.

Giuse rogolino

scultore